3月8日は国際女性デーです。この日は、国や民族、言語、文化、経済、政治の壁に関係なく、女性が達成してきた成果を認識する日です。「国際女性の日」は、北米とヨーロッパ全域で20世紀初頭に現れた労働運動に端を発しています。
「国際女性の日」はその頃から、先進国、途上国の双方で、女性にとって新しいグローバルな側面を担い続けてきました。国際的な女性運動の広がりは、国連が4回にわたり開催した世界女性会議に支えられ、この国際デーを、女性の権利と政治的、経済的分野への参加に対する支援を共に盛り立てていくきっかけとして役立っています。(国連HP「国際女性の日制定に至るまでの歴史」より一部抜粋)
今日は、現在イタリア文化会館で研修中のマルタとジュリアが国際女性デーに読みたいイタリアの小説を皆さんに紹介します。
ジュリアが紹介するのはエレナ・フェッランテの『リラとわたし ナポリの物語』(飯田亮介訳、早川書房、2017)です。
国際女性デーにちなんで私が今回皆さんに紹介したいと思ったイタリアの小説は『リラとわたし ナポリの物語』です。著者のエレナ・フェッランテ(1943年ナポリ生まれ)は、その不世出の才能で近年世界中にその名を知られるところとなりました。同小説は四部作で、主人公エレナ・グレーコ(愛称レヌー)とラッファエッラ・チェルッロ(愛称リラ)の幼少期から老年期に至るまでを中心に、彼女たちを取り巻く様々な出来事が綴られていますが、その中でも今回特に取り上げたいと思ったのは、第2次世界大戦後のナポリの貧しい下町を舞台に、性格が異なる二人の少女が出会い友情を育くむ青春時代を描いた第一作です。
例えばリラとレヌ―が通う学校の教師、オリヴィエ―ロ先生は彼女たちに大きな影響を与えます。先生の支えのおかげで、エレナ(レヌー)は勉学を続ける決心をします。なぜなら先生は彼女の能力や内に秘めた力をいつも信じていたからです。オリヴィエ―ロ先生はまた、学校に通う前から文字が読めるなど、リラがクラスの中でも突出した頭脳の持ち主であることに気がついていました。
しかしながら、能力や知識は活かされなければ、宝の持ち腐れとなってしまいます。先生は、二人の少女のうち、レヌーの方がリオーネ(地区)という「気泡」から脱し、成功するのに必要な性格を備えていると感じ、レヌー自身のため、彼女の将来のため、勉学を続けるよう説得するのです。
著者のフェッランテは、文学の中で数あるテーマの中でも、特に人を惹きつけてやまない友情を、しかも女性同士の友情を取り上げています。そして二人の少女が成長する過程を絶妙な語り口とニュアンスで描くことで、フェッランテは1950年代のイタリア人女性が果たしてきた役割や社会的境遇を浮かび上がらすことに成功しています。例えば作中では、満足に教育を受けることができなかったため社会進出ができず、家のことを行い、子どもを育て主婦業に勤しむ女性が描かれています。当時は多くの女性が小学校以上の教育は期待されず、若いうちから家庭に入り、妻や母になるのが当たり前でした。それ以上でもそれ以下でもない。だからこそ、レヌーの母親は、中学に進学するために受験をしたい、そして勉学を続け、いずれはギムナジウム(後期中等学校)に行きたいという娘に対し難色を示したのではないでしょうか。しかしここで予期せず父親が彼女の意思を尊重し、レヌーは進学することができます。そしてこれはリラには起きなかった展開でした。母親とレヌーの対立的な母娘関係は、生きてきた時代や目的が異なるゆえに、それぞれが思い描く女性像が異なることに起因するのだと思います。そしてこのことは母娘の良好な関係を妨げる障害となり、レヌーにとっては自分のことを理解してくれない母親に対して憎悪の感情をもたらすことになります。きっと母親からしてみれば、自分とは異なる女性になろうとしている娘の姿を見ることが辛かったのではないでしょうか。この母娘の不和は、レヌーがリラに対して執着に近い感情を持つきっかけにもなります。それはリラにとっても同じことでした。
母親が娘と衝突するのは、母親以上の、より優秀で頭の良い人間になりたいという娘の思いに母親が常に不安を感じていたからではないでしょうか。ここで私たちが垣間見るのは、母性愛は常に純粋で愛情に満ち溢れたものではなく、レヌーと母親の関係のように、慈愛に満ちたものとは別の、何か否定的な感情として表現されることもあるということです。このネガティブな関係から、また常に怒りっぽく、神経質な母親を見るうちに、エレナ(レヌー)は、自分の中にも母性が負の感情となって生まれ、自分もいつか母親のようになってしまうのではないかという恐怖を感じてしまうのです。それはリラも同じで、彼女も生まれ育ったリオーネ(地区)に居続けることで待ち構えるお決まりの人生から離れたいと感じていたのではないか、私はそんな風に思いました。もし母親が辿った道を追えば、夫から暴力を振るわれることが日常茶飯事の主婦になっていたでしょう。
著者は、魅力的かつ緻密な文体を通して、リラとレヌ―の、それぞれ異なる人生を選んだ二人の物語に読者を引き込むことに成功しています。話の筋は一見シンプルですが、、母、妻、娘としての女性の役割や、母性について、また教育や女性の労働、さらには家父長制度に対する運動や、男性の暴力、社会的退廃など、複雑なテーマを取り入れながら、私たち読者を当時のナポリへと誘います。主人公エレナ(レヌー)の立場で語られ、エレナの人生を主軸に物語が展開するので、エレナ(レヌー)という一人の女性の視点を通して、当時の恐れや偏見や思い込み、不平等が見えてきます。様々な女性像、生まれ育ったリオーネ(地区)を離れてより良い未来を得るための闘い、自由に考え行動に移すことを求めながら、現状を変えたいという強い思いがこの作品には描かれていると私は思います。
(ジュリア)
AMICA GENIALE – di Elena Ferrante
In occasione della Festa della Donna, vorrei proporre un libro che ha suscitato in me un particolare interesse per la sua trama. L’autrice di questo libro è Elena Ferrante (nata a Napoli nel 1943), autrice italiana che negli anni è riuscita a far parlare di sé per il suo innegabile talento. L’opera che vorrei presentarvi è il primo volume della quadrilogia de L’Amica geniale, un’opera capace di farvi immergere nella Napoli del secondo dopoguerra attraverso la storia di due ragazze molto diverse tra loro, ma legate da una profonda amicizia. La trama è incentrata sulla vita di due ragazze, Elena Greco e Raffaella Cerullo (chiamate anche Lenù e Lila), a partire dalla loro infanzia fino alla loro vecchiaia. Il primo romanzo comincia con le due protagoniste da bambine fino alla prima adolescenza, tra le quinte di un quartiere degradato della periferia napoletana, accompagnate da personaggi secondari, ognuno dei quali avrà un impatto più o meno forte sul futuro delle due protagoniste.
La maestra Oliviero, ad esempio, è una figura decisiva nella vita di Lila e Lenù. Grazie al suo appoggio Elena decide di continuare a studiare perché la maestra ha sempre creduto in lei, nelle sue capacità e nella sua forza interiore. La maestra è stata anche la prima a rendersi conto della genialità di Lila, la sola della classe a saper leggere ancora prima di aver frequentato la scuola. Tuttavia, il talento è inutile se non viene coltivato. Così l’insegnante esorta Lenù a continuare a studiare per sé stessa, per un futuro migliore, in quanto capisce che lei, tra le due, possiede le potenzialità per affermarsi e uscire da questa “bolla” che è il rione.
La Ferrante declina uno dei temi più appassionanti della letteratura, quello dell’amicizia, tutta al femminile, in un racconto profondo e ricco di sfumature, dove mette al centro della sua opera due bambine (e poi ragazze e donne), che utilizza in un certo senso come espedienti per raccontare il ruolo e la condizione sociale delle donne degli anni ‘50. Le donne descritte sono casalinghe, non istruite e quindi impossibilitate a fare carriera, che si prendono cura della casa e allevano i figli. Ogni donna è destinata a stare in casa, ad essere una moglie e una madre. Nulla di più, nulla di meno. Ed è per questo che la madre molto probabilmente disapprova le scelte scolastiche della figlia, che vuole provare a sostenere l’esame di ammissione alla scuola media e poi, più tardi, vuole continuare gli studi e provare a frequentare il ginnasio. Inaspettatamente, il padre di Lenù appoggia in parte le decisioni della figlia e per questo Lenù avrà la possibilità di continuare gli studi, cosa che non accadrà a Lila. Il rapporto conflittuale tra la madre e Lenù è dovuto a ragioni legate a un diverso tipo di modo di pensare su come una donna deve essere. Ciò porta a un sentimento di odio nei confronti della madre che non comprende quello che desidera e che per Lenù si trasforma in un ostacolo per un rapporto sano tra madre e figlia. La madre probabilmente non sopporta l’idea di vedere sua figlia crescere e cercare di essere diversa da lei. Nella storia, per Lenù, Lila non è solo un’amica; fin dall’inizio prova un senso di attaccamento nei suoi confronti, al punto che tutto ciò che Lila fa, lo fa anche lei.
Più il tempo passa, più il rapporto con la madre si sgretola, fino a che Lenù considera Lila la presenza femminile mancante nella sua vita, da cui trovare conforto e a cui vuole assomigliare, a livello caratteriale (vuole essere audace e brava a scuola come lei) e a quello fisico (invidia le gambe asciutte di Lila e il suo passo svelto e sicuro), l’esatto opposto di quello della madre che ha un passo lento e zoppicante. Si sforza di creare un legame con Lila perché spera di diventare una persona completamente diversa da sua madre.
La madre, dunque, è in conflitto con la figlia perché è spaventata dall’idea che la figlia possa diventare “più di lei”, più brava e più intelligente. Qui vediamo come l’amore materno non sia poi così puro e pieno di affetto, al contrario viene rappresentato come qualcosa di negativo, la relazione tra Elena e la madre è tutt’altro che amorevole. Da questa relazione negativa e vedendo la madre, costantemente arrabbiata, nervosa, nasce in Elena un sentimento non positivo della maternità, probabilmente anche per il timore che, una volta diventata madre, potrebbe succedere lo stesso a lei; di sentirsi infelice perché la sua ragione di vita è quello di accudire i figli e compiacere il marito. Anche nel caso di Lila, ho la sensazione che voglia allontanarsi dalla vita che dovrebbe fare se rimanesse in un ambiente come quello del rione. Se seguirà le orme della madre, sarà una casalinga, abituata a essere trattata con violenza dal marito.
La scrittrice, attraverso una scrittura coinvolgente e minuziosa, riesce ad appassionare il lettore alle vicende di Lila e Lenù, alla loro crescita individuale e alle loro scelte che le conducono a due destini diversi. La trama, quindi, apparentemente semplice, ci porta indietro nel tempo, sfiorando argomenti molto complessi, come il ruolo delle donne come madri, mogli e figlie, il tema della maternità, il tema dell’istruzione e del lavoro femminile; e ancora, la lotta contro la società patriarcale, la violenza degli uomini e il degrado sociale. Si tratta di un libro che merita di essere letto perché è narrato dal punto di vista della protagonista, Elena, che è sia la voce narrante che la protagonista principale; seguiamo la storia attraverso gli occhi di una donna che ci restituisce un’epoca di paure, pregiudizi e ingiustizie. Una storia che dà spazio alle figure femminili, alla loro lotta per avere una vita migliore lontano dal rione in cui le protagoniste sono cresciute e alla volontà di cambiare lo status quo, rivendicando la propria libertà di pensiero e di azione.
Giulia