イタリアの小さな物語 「Dopo la tempesta」

Quante sensazioni mi svolazzano fra i capelli corti. Ho preso un po’ d’aria questa sera. Intrisa di devastazione, dopo la tempesta di questo pomeriggio. Piove da un mese e non accenna a smettere. Il paesaggio è cambiato, sembra autunno inoltrato a volte. Esco sul terrazzo in punta di piedi per ritirare il bucato, lavato, quasi asciugato e bagnato ancora una volta inesorabilmente dalle gocce di pioggia. Lo raduno in casa e lo appallottolo in soggiorno aspettando l’occasione propizia.

Oggi ho osato di più. Ho sfidato il cielo senza ombrello e sono andato ad appurare di persona quello che sento al telegiornale. La devastazione a cinque minuti di strada e nessun sentore a parte l’acqua incessante che picchia sui vetri. Prendo un sentiero proibito e forse anche pericoloso, sembra di stare al mare, c’è la sabbia bagnata che si mangia i mie sandali. Sprofondo un po’ per arrivare all’argine. Mi accovaccio e seguo con lo sguardo la corrente concitata. Un’altra settimana così e l’acqua ci sommergerà tutti.

Sollevo lo sguardo e vedo il cielo rosa. Ed è in questo istante che vengo travolto dalle mille sensazioni di cui parlavo prima. Fatico a reggermi in piedi, sto per cadere nelle acque fangose, ma provvidenziale una mano mi agguanta forte e sicura. Per fortuna, c’è ancora qualcuno che, in silenzio, asseconda le mie pazzie della domenica.

コメントを残す

メールアドレスが公開されることはありません。